La
vita è un gioco, mischia le carte…
Gli
effetti che ho elencato fino a adesso
ci aiutano a
capire la Natura,
come ha agito
finora, e ad un dipresso,
come agirà
nell'epoca futura.
Però c'è un altro
effetto, mi rammento,
che non tratta di
Scienze o Geografia,
ma dell'Uomo e
del suo comportamento,
quindi direi ch'è di
Psicologia.
Non
credo che abbia un nome già proposto,
e giacché tutti
i nomi sono buoni,
me ne sono
inventato uno sul posto:
lo chiamerò
"L'Effetto dei Calzoni".
Si
può spiegare con diversi approcci
e, già visto
che l'uno l'altro vale,
io spero che
stavolta non vi scocci
se narro
un'esperienza personale.
Io
sono un uomo medio in tutto quanto:
di mezz'età,
"più-o-meno" di statura,
non obeso, né
magro più di tanto,
insomma medio di
corporatura.
Quest'inverno,
cenando accanto al fuoco,
ho divorato più
d'una salsiccia
e, siccome di
sport ne faccio poco,
ho messo su,
purtroppo, un po' di ciccia.
Solo
due chili, stando alla bilancia,
finiti tutti
(scherzi di natura)
al girovita,
proprio sulla pancia,
dove in genere
chiudo la cintura.
A
Marzo sono andato a ripescare
i calzoni che
avevo ben riposto
(leggeri
per poterli indossare),
come ogni anno
sempre a fine Agosto.
Ci credereste? Uno non ce n'era
che io potessi
chiudere alla cinta.
Tutti
stretti! Dannata primavera…
Macché!
Nemmeno a metterci la… spinta!
A
questo punto non ho avuto scelta
e sono andato,
questo è naturale,
a comprar dei
calzoni, un po' alla svelta
-
tre paia nuove - al centro commerciale,
riponendo con cura nel
cassetto,
insieme
a tutti gli abiti pesanti,
ogni calzone che
m'andava stretto,
ancora quasi
nuovi tutti quanti,
invece di buttarli dentro al secchio.
Vista la trippa, non mi son convinto
nemmeno poi,
guardandomi allo specchio,
e non
mi sono dato ancor per vinto:
"Son tutti quanti in buone
condizioni:
appena dimagrisci,
tu vedrai
che non ti
mancheranno le occasioni
e certamente li
rimetterai…".
So
bene che li butterò lo stesso
di
certo a Marzo prossimo venturo,
quando anche quelli
che ho comprato adesso
m'andranno
stretti (poco, ma sicuro).
Insomma,
lo sapete che vi dico?
Che,
anche senza fare troppa scienza,
conoscete anche voi più
d'un amico
che ha fatto,
come me, quest'esperienza.
In
sintesi: non solo noi fingiamo
di non vedere
quello che succede,
quando alla fine noi
ce n'accorgiamo
ci consoliamo
ancora con la fede
che tutto si sistemerà
da solo,
mentre invece si sa
che il palloncino,
sfuggito dalle mani e
preso il volo
non tornerà mai
indietro dal bambino.
Ma noi facciamo
finta d'ignorare,
con la filosofia
di certi struzzi.
Faremmo
invece meglio a ricordare
l'autista del
Gran Sasso negli Abruzzi:
oggi il problema
c'è, domani… mena,
non è che poi da
solo lui la smette
se noi mettiamo
il capo nella rena
con la filosofia
delle scimmiette:
non veder, non
parlare e non sentire.
E,
detto questo, concludiamo il tema:
Anche
se c'illudiam di non capire,
è inutile
ignorar che c'è un problema,
tanto, alla fine,
quello poi riciccia,
specie se siamo
quelli che, di fatto,
ci siamo
divorati la salsiccia,
anche
se poi diamo la colpa al gatto!
Mi chiederete: "Sì, ma tutto
questo
Cosa
c'entra, però, con la Natura?
Insomma,
nonno, ma qual è il contesto?
Diccelo, sì, ma in forma meno
oscura".
La
Natura, tenetelo presente,
è un tipo
estremamente pelandrone
che agisce molto,
molto lentamente,
anche
se qualche volta, all'occasione,
esplode in una forza
senza pari:
epidemie, vulcani,
terremoti.
Ma si tratta di
eventi molto rari,
anche
se forse sono quelli noti.
E,
non avendo molto altro da fare,
con tanto tempo a
sua disposizione,
la Natura si
mette anche a giocare
un gioco che si
chiama Evoluzione.
Evoluzione:
un gioco lemme lemme
che si misura
spesso con gli Eoni:
più della vita di
Matusalemme,
migliaia d'anni, o
meglio ancor, milioni.
Giocando
questo strano solitario,
la Natura
dispone le sue carte,
semi diversi e di
valore vario,
lasciandone
qualcuna da una parte.
C'è
l'asso, la regina, il dieci, il fante,
e c'è,
naturalmente, il due di picche:
nuove specie di
bestie, pesci e piante
deboli e forti,
poverine e ricche.
Ma
la Natura a
volte, per sollazzo,
interrompendo il
gioco regolare,
prende tutte le
carte, mischia il mazzo
e poi lo
"taglia", per ricominciare.
.
Con
il mazzo diviso ora in due parti
Qualche
carta rimane ancora in gioco
e qualcuna
finisce tra gli scarti,
sì, specialmente
quando vale poco.
Ogni
taglio del mazzo è un raro evento
che distrugge
gran parte della vita,
che però si
rinnova nel momento
che di nuovo
riprende la partita.
Il
brutto è che, voi tutti lo sapete,
l'Uomo ha il
vizio di mettere il suo naso
anche in quello che
a lui non gli compete.
Una
di queste cose, guarda caso,
è il
cambiamento fatto nell'Ambiente
che la Natura ha
fatto… naturale.
Noi
lo mutiamo assai velocemente
in un ambiente
nuovo e artificiale,
il che equivale
a dir che l'Uomo sposta
le carte
sistemate con cautela.
Non
sempre la Natura ha una risposta
e, se ce l'ha,
non sempre ce la svela,
a
volte la rimanda a… domattina.
è quel che accade quando una farfalla
batte l'ali,
volando per la Cina
(adesso
la questione si fa gialla!):
lo spostamento
d'aria va lontano,
e, fatto mezzo
giro della terra
diventa d'improvviso
un uragano
che colpisce la
Nuova Inghilterra.
Il
nostro è un mondo pieno di minacce
che mettono in
pericolo la Vita,
pericoli che hanno
molte facce
qualcuna ancora oggi
non capita,
ma ce ne sono
altre invece chiare,
che esistono
perché le abbiam create
proprio noi con le
mani e, cosa fare,
le abbiamo anche
cresciute ed ingrassate.
Le
conosciamo, ma facciamo finta
che non ci siano
affatto addirittura
-
ricordate i calzoni con la cinta? -
E allora diam
la colpa alla Natura
quando ci arriva il
colpo all'improvviso,
e invece di
guardarci nello specchio
ci vergogniamo
di guardarci in viso,
chiudiamo gli occhi e
buonanotte al secchio.
La
Natura ci è comodo incolpare,
comodo sì, però
resta una finta,
perché noi
pretendiamo d'ignorare,
per l'effetto
"Calzoni con la cinta",
effetto che ha, poi,
vari corollari
che ne spiegan le tristi conseguenze,
espresse spesso in
detti popolari
corroborati a
volte dalle scienze:
C'è
la legge di Murphy, che sostiene
(riporto
qui la forma generale)
che
se hai due strade, quella che va bene
e l'altra
invece che finisce male,
puoi star certo
che scegli quella errata.
L'esempio
conosciuto più palese
è quello della
fetta biscottata
spalmata a burro
oppure a maionese
che, chissà come,
il burro è sempre sotto,
quando questa ti
cade dalle mani.
Murphy
oramai è già diventato un motto
in tutto il
mondo, e i cari Americani
d'esser gli
autori alzano pretese,
ma pure questa
volta, cosa fare,
la scoperta l'ha
fatta il Bel Paese.
Qui
non abbiamo nulla da imparare,
ché tutti
conosciamo a menadito
la legge
italianissima del Menga:
"Se l'hai beccata dentro un certo
sito,
te la tieni, e
non c'è Santi che tenga!".
Beh?
Non ho usato mica parolacce,
è solo che ho
bevuto un po' di vino…
Ma giacché vi ho
parlato di minacce,
andiamo ad osservarle
da vicino.
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