Piramidi
È
giunto ora il momento di parlare
di piramidi. Non
del monumento,
ma di quella
chiamata "alimentare"
e di
quell'altra: "dello sfruttamento".
La
prima, detta spesso anche catena,
ci mostra come
gli esseri viventi
mettono insieme il
pranzo con la cena,
producendo e mangiando
gli alimenti.
Al
pian terreno abbiamo i produttori,
le piante verdi
con la clorofilla,
che usando
l'energia (come motori)
della luce del
sole, quando brilla,
dall'acqua dal
terreno (ce n'è a iosa)
e CO2,
(che viene dai vulcani),
producono la nota
cellulosa
e l'amido (che
è il pane di domani),
'sì
trasformando l'energia solare
trasportata per
mezzo della luce
in qualche cosa
che si può mangiare.
Ogni
pianta in aggiunta poi produce
un
po' di grassi (quelli essenziali)
e qualche
proteina (ma non tante).
Al
primo piano abbiamo gli animali
erbivori, che mangiano
le piante,
e ne traggono
tutti gli alimenti.
Vogliamo
definirli sfruttatori?
Potremmo, senonché con
gli escrementi
(la
cacca e la pipì, che bagna i fiori)
ridanno al
Piano-Terra alla fine
l'azoto (sotto
forma di nitrato)
così essenziale
per le proteine,
e ciò, se non
l'avete ancor notato,
chiude il circolo, o
meglio il primo anello
di quella che è
di fatto una catena.
Ma andiamo
avanti (adesso viene il bello).
Gli
erbivori, a lor volta, fan da cena
agli inquilini al
piano superiore,
i carnivori, i
quali hanno pertanto
un sistema di
certo assai migliore
di sostentarsi,
infatti ogni tanto
invece
di mangiare la… polenta
con contorno d'un
piatto… d'insalata,
si fanno una
bistecca succulenta
e stanno a
posto tutta la giornata.
Tra
gli animali erbivori e carnivori
troviamo pure specie
"mangia-tutto",
i cosiddetti
animali onnivori,
che hanno dei
vantaggi, soprattutto
non dipendendo,
per tenersi in vita,
da una fonte di
cibo solamente:
se manca quella
loro preferita
hanno l'altra da
metter sotto il dente.
L'Uomo
appunto è un onnivoro, pertanto
è avvantaggiato
dall'evoluzione,
ma non mi voglio
dilungare tanto,
'ché non di questo tratta la lezione,
passiamo quindi,
sempre in argomento,
a parlare di
un'altra analogia:
la
"Piramide dello Sfruttamento"
in cui si
parlerà d'Economia.
Questa
volta partiamo dalla cima,
dove abbiamo i
Paesi Sviluppati:
quelli che son
"cresciuti" meglio e prima.
Sono
anche detti i
"Popoli avanzati"
o i "Produttori
di Tecnologia".
Producono
computers, macchinari,
automobili, navi, e così
via,
una miriade di
prodotti vari
utili a migliorare
l'esistenza
e la vita
dell'Uomo sulla Terra
(anche se c'è da dir
che questa scienza
l'han sviluppata
spesso per la guerra).
Lo
Sviluppato, a questo punto, vende
il suo prodotto
assai sofisticato
ad un prezzo
finale che dipende
da
quanto questo vale sul mercato.
Qual
è il valore, agli occhi del cliente?
La
risposta è assai semplice, mi pare:
ogni prodotto vale
esattamente
quanto il cliente è
disposto a pagare.
Se
il cliente è disposto, a questo punto,
a pagare il
prodotto a caro prezzo
noi parleremo di
Valore Aggiunto
(su
cui paghiamo l'IVA già da un pezzo),
ch'è definito
come differenza
tra ciò che paga
il consumatore
e quello che ha
pagato, all'occorrenza
all'origine,
il nostro produttore:
materie
prime, spese d'energia,
e costo del
lavoro e, in fondo al gruppo,
il fattore della
tecnologia:
le spese di
Ricerca e di Sviluppo.
Noteremo
tra l'altro a questo punto
che se le spese
della produzione
sono poche, da qui
il Valore Aggiunto
è molto alto e,
sempre in proporzione,
se invece costa
molto l'energia,
il materiale, od
il lavoratore,
stando alle leggi
dell'Economia
si riduce di
molto quel Valore.
Lo
Sviluppato cercherà, pertanto,
di tentare di
fare economia
riducendo le spese, ma
fintanto
che è costretto a
comprare l'energia
(petrolio,
gas, carbone, in sostanza)
da qualcun altro
meno sviluppato,
che però può
fornirla in abbondanza,
il suo guadagno
è sempre limitato.
Al
piano sotto a quelli della cima,
pur se mancando
la tecnologia,
ci sono i Ricchi
di Materia Prima
e, soprattutto,
i Ricchi d'Energia.
che sono al tempo
stesso fornitori
di quelli in
cima e, insieme, anche clienti
di quei
sofisticati produttori.
I
due "piani" son interdipendenti,
perché, diversamente
dal passato
quando dettavan gli "Avanzati" legge,
oggigiorno si sa che
ogni stato
sa fare i conti,
e quindi si protegge,
la "Crisi
del petrolio" sbandierando:
"Se non mi vendi l'auto, è presto
detto:
quella tua resta
ferma fino a quando
non decido di
aprire il rubinetto!".
A
questo punto, dunque, il Produttore
cercherà di smerciare
il suo prodotto
(in
genere di qualità peggiore)
a quelli
situati ancor più sotto,
che son chiamati
spesso "Terzo Mondo"
o, essendo
sotto a tutti situati,
al piano-terra,
insomma proprio in fondo,
son detti pure i
"Sottosviluppati",
quelli che in cambio
di tecnologia,
non possedendo
ferro, rame, oro,
petrolio ed altre
fonti d'energia,
posso offrire solo
del lavoro,
però, se ci
pensiamo un momento,
il concetto ci
sembra un poco astratto:
questo Lavoro Umano
in pagamento,
come si fa a
riscuoterlo di fatto?
Un
tempo, quando c'erano gli schiavi
(fino
a cent'anni addietro, o un po' di più),
li potevi
stivare nelle navi,
ma oggi non c'è
più la schiavitù,
e se ti porti a
casa i Derelitti
con l'intento di
farli lavorare,
devi dar loro un
sacco di diritti,
non soltanto
qualcosa da mangiare.
Il
fatto è che i Sottosviluppati
lontano
dalla patria, dopo il viaggio,
hanno cambiato il
nome in "Immigrati"
e questo
cambiamento ha un bel vantaggio,
'ché tante ore di lavoro duro,
valgono certamente la
speranza
di preparare un
miglior futuro
ai sei figli
stipati in una stanza.
La
Piramide dello Sfruttamento
descrive qui un
sistema fatto a strati
i rapporti tra
i quali, al momento,
sono stati
soltanto accennati.
Mi
riprometto di trattare il tema
più a fondo
(sforzo quasi sovrumano!),
in
un canto - più avanti nel poema -
intitolato "Il
Fattore Umano".
Per
ora voglio solo far notare
che ai
Sottosviluppati, a loro volta,
resta Madre Natura
da sfruttare:
produce, non protesta
o si rivolta,
chiede ben poco e,
come un genitore
che provvede ad
un figlio impertinente,
dà quello che
possiede con amore
e non chiede
dall'Uomo, in cambio, niente.
E
l'Uomo sfrutta – l'Uomo in generale,
'ché non ha senso fare distinzioni -
Ma, prima che
finisca tutto male,
vediamo di trovare
soluzioni…
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