Tettonica
a Folle
Cari
nipoti, adesso qui mi metto
a parlarvi d'un
nuovo argomento.
Ve
n'ho accennato (se lo avete letto)
nella cantica sullo
sfruttamento.
Salvar
la Terra? È buona l'intenzione,
ma ogni sforzo
sarà senz'altro vano
se non prendiamo
in considerazione
un limite, cioè
il Fattore Umano.
Vi
ho fatto fare ormai la conoscenza
del problema
essenziale e, se ho ragione,
vi ho fatto
anche notare che la scienza
non ci mette dei
limiti in questione:
il potenziale
c'è, ma è… potenziale.
L'Uomo
è davvero in grado di sanare,
di riparare ciò
che ha fatto male?
Tra
il dire e il fare c'è di mezzo il mare,
un mare
tempestoso, un mare ignoto.
Si
spera che Terra giunga in porto,
ma se la dovrà
fare tutta a nuoto,
se l'Uomo non
sarà un nocchiero accorto.
Vi
faccio quindi qui la descrizione
dell'uomo in seno
alla Comunità.
Sia
essa una famiglia, o una nazione,
noi qui la
chiameremo "Società".
Come
ho fatto più volte nel poema,
farò qui l'uso di
un'analogia,
e mi perdoni Wegener, se il tema
è un parallelo
con la Geologia:
con la Deriva dei
Continenti,
quella della
Tettonica a Zolle.
Qui
tratto la Deriva delle Genti,
cioè della
"Tettonica a Folle".
(Folle, detto al
plurale femminile
vuol dire
"Genti", ma è uno strano fatto
che invece al
singolare, al maschile,
il termine vuol
dire "mentecatto").
Proviamo
dunque a paragonare
tutti gli uomini a
certi minerali,
ai granelli di
sabbia in riva al mare,
o altrove, in
apparenza tutti uguali,
ma quando li
osserviamo con la lente,
mettendoli sul palmo
della mano,
ogni granello è
un… uomo differente:
c'è quello
spigoloso, quello strano,
quello di color
bianco, quello scuro
c'è l'uomo ch'è
friabile al tatto,
come il talco, e
c'è invece quello duro,
di quarzo
trasparente, ma compatto.
Continuando
quest'analogia
vediamo, andando
avanti un altro passo
che, in parallelo
con la Geologia,
una famiglia è
come un grosso sasso,
una tribù una
roccia e, se vi pare,
un popolo
diventa un alto colle
o una montagna
(a volte in fondo al mare).
Secondo
la Tettonica a Folle
scopriamo poi che la
composizione
delle rocce ci dice
un po' la storia
di come si è
formata una nazione:
una roccia
conserva la memoria
del suo passato
dentro i minerali.
Il
popolo francese è di granito,
perché è composto in
proporzioni uguali
da tre popoli,
ognuno ormai sparito:
da Germani, da
Celti e da Latini.
Rispondetemi
in men che non si dica,
che qualcuno di
voi me l'indovini:
chi è il quarzo? chi il feldspato? e chi la mica?
Proprio
lì accanto, poi (che fatto strano),
dell'Europa c'è il
popolo più antico,
un vero e
proprio fossile umano.
Il
nome, questa volta ve lo dico,
perché da soli
certo, cari miei,
non ci arrivate
(il nonno non si sbaglia!):
sono i Baschi,
laggiù tra i Pirenei
e le coste del
Golfo di Biscaglia.
C'è
da dire, però, che queste Genti
nel
corso della loro lunga storia
ebbero nomi molto
differenti.
Cesare,
se non falla la memoria,
li chiamava
Aquitani, e nel "De Bello
Gallico" fa l'acuta osservazione
che il loro
idioma no, non era quello
che parlavano i
Celti, ed a ragione.
Chiamati
poi Guasconi e Navarresi,
furon per
molto tempo indipendenti,
lottando con Spagnoli
e con Francesi,
vi ricordo che furon queste Genti
che batterono i
Franchi a Roncisval,
non gli Arabi,
checché ve la si dica,
ma i Baschi,
nella loro lingua: Euskal,
una popolazione
tanto antica
quarantamila anni
(dico niente!)
combatte per avere una
nazion
essendo la diretta
discendente
dell'Homo
sapiens sapiens – Cro-Magnon.
Fatta
giustizia ai Baschi, mi rammento
che, volendo
parlar di Geologia,
sono uscito un po'
fuori d'argomento,
perciò proseguo con
la Teoria
della Deriva dei
Continenti,
che fu proposta
da un Tedesco (credo
un po' prima del
novecentoventi),
che si chiamava Wegener Alfredo:
C'era
all'inizio un supercontinente,
(Pangea
dallo scienziato fu chiamato)
che si spezzò col
tempo, lentamente,
e i continenti
d'oggi ha poi formato.
Era
già cosa nota che la costa
del Brasile e del
Golfo di Guinea
si può
"incastrare" proprio a bella posta,
ma che non fosse
un caso, ma il… Pangea,
lui lo propose,
dopo aver notato
dei fossili di
piante e d'animali:
in Africa e in
America, in passato
c'erano proprio
specie quasi uguali,
specie che non
sapevano… nuotare,
come avrebbero,
dunque, queste specie,
l'Atlantico
potuto attraversare?
La
soluzione è proprio un'altra, invece:
non c'erano le
coste, anticamente.
L'Atlantico
non c'era, a separare
due
pezzi di uno stesso continente:
tra l'Africa e il
Brasile… niente mare!
Purtroppo,
questa bella teoria
non sapeva
spiegare il movimento
della crosta, e la
Scienza fu restia
ad accettarla,
almeno sul momento.
Alfredo,
cinquant'anni allor compiva,
cercando ancora quella
soluzione,
il motore di
quella sua deriva,
partì con altri al
polo in spedizione.
Purtroppo
non tornò mai più dal viaggio:
morì laggiù, a
novembre, in pieno inverno,
il corpo fu
trovato solo a maggio
e fu sepolto
là, nel ghiaccio eterno.
La
causa di quel lento, eterno moto
che sposta i
continenti della Terra
per trent'anni
restò un mistero ignoto,
finché alla fine
(già nel dopoguerra),
studiando dell'oceano i
fondali
scoprirono, nel mezzo,
giù dabbasso,
le "catene
dei monti": le dorsali
oceaniche, e fu trovato
l'asso.
Laggiù
si produceva nuova crosta
terrestre, che spingeva
piano piano
i continenti,
'sì che ogni costa
col tempo si spostava
assai lontano.
La
prova che era quello il meccanismo
ci fu poi,
calcolando in modo astruso
col metodo del
paleomagnetismo
l'età del magma
da là sotto estruso.
Siccome
nuova crosta vien prodotta
continuamente, e
l'area è limitata,
la crosta in altri
posti vien subdotta,
in termini
prosaici, consumata
nelle Fosse
Oceaniche: Giappone,
Marianne,
Tonga, Porto Rico e Sonda.
Non
sempre questo accade "con le buone",
perché la grande
massa che sprofonda
nel corsi dei
millenni, lentamente
innalza le montagne e
gli altopiani,
ma pure, e
questo accade di frequente,
produce i terremoti
ed i vulcani.
Fin
qui, con la Tettonica a Zolle.
Ma ritorniamo a
quell'analogia
ch'io chiamo la
Tettonica a Folle:
la nuova branca
dell'Etnologia.
L'Umanità
è in continuo movimento,
il movimento è
il Corso della Storia,
per ogni società
che c'è al momento,
d'altre mille
s'è persa la memoria.
Continuamente
nascon nuove Genti,
e le vecchie
spariscono nel niente,
alcune si riducono
in frammenti
altre formano un
nuovo continente.
Alcune
sono di giovane basalto,
ancora caldo, nuovo,
appena estruso,
altre, una volta un
vecchio monte alto,
s'abbassano per
l'erosione e l'uso.
Ci
son popoli a strati sopra strati
che conservano
ancora la memoria
nei fossili, di
quello che son stati,
(gli Italiani?)
nel corso della Storia.
Ma i popoli che vivon sulla Terra,
purtroppo, quando
vengono a contatto,
producon
terremoti (leggi: guerra),
perché Folle vuol
dire mentecatto.
A
volte, poi, dal basso, qualche volta
esce il magma, un
vulcano in eruzione:
un
popolo "compresso" si rivolta,
le Genti fanno
la Rivoluzione.
Potrei
continuare all'infinito
a trovar
somiglianze, ma qui smetto,
'ché se mi avete fino qui seguito
avrete ormai capito
il concetto.
Comunque,
questa mia teoria,
che chiamo la
Tettonica a Folle
o, se volete,
l'Etno-Geologia,
va presa
certamente con le molle,
infatti sento un
suono da lontano,
che nelle
orecchie forte mi rimbomba,
ma non è
l'eruzione di un vulcano:
è Alfredo… si
rigira nella tomba!
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