Eureka!
Le
più grandi scoperte della Scienza
sono il frutto di
note qualità:
pignoleria, memoria, intelligenza,
e un pizzico
di… Serendipità.
La
Serendipità, uno strano nome
che fu coniato da
un Inglese un dì,
una parola che
descrive come
nella Scienza ci
sia il Fattore C,
quando chi cerca un
ago nel pagliaio,
CI trova invece dentro all'improvviso,
guarda
caso, la figlia del mugnaio
a braccia
aperte, che gli fa un sorriso!
Parlando
adesso un po' più seriamente,
è la grande
scoperta fatta quando
scopri qualcosa,
spesso differente
da quello che tu
stavi ricercando.
Un
colpo di fortuna, senza dubbio,
che spesso è un
grande balzo nella scienza,
ma che, però, ha
il bisogno del connubio
tra colpo di
fortuna e intelligenza.
Per
dirla in modo un po' più irriverente,
ci vuole il culo
insieme allo scienziato,
perché, se fosse
stato un deficiente,
non avrebbe
capito, né trovato.
Senza
chiamarla serendipità,
la cosa era già
nota nel passato.
Un
ingegnere dell'antichità,
Vitruvio,
questa storia ci ha narrato:
Gerone,
dittatore in Siracusa
aveva dato una
libbra d'oro
a un orafo, che
poi l'aveva fusa
per farci una
corona di alloro.
Questa
corona era destina
a stare in
testa al nume protettore
della città, e
pertanto consacrata.
Ma, avuta la
corona, il dittatore
era rimasto col
presentimento
che l'orafo
l'aveva un po' truffato
mettendoci una lega con l'argento
e un po' d'oro
se l'era intascato.
Il
dittatore, infatti, aveva visto
che la corona,
giusta a peso d'oro,
era però più
grande del previsto,
per quella forma,
a foglie di alloro.
Gerone,
sospettoso per natura,
all'uomo non
prestava molta fede,
ma ne prestava,
invece, alla bravura
di uno
scienziato, un certo Archimede.
"Vedi un po' se riesci a
stabilire
s'è d'oro puro,
senza intaccarla
né fonderla,
giacché, non c'è che dire,
è sacra, e non
bisogna rovinala".
Archimede
capì, da uomo dotto,
che la corona
aveva di sicuro
un volume
maggiore di un lingotto
di pari peso,
fatto d'oro puro,
e dunque,
bisognava calcolare
questo volume e
questa differenza.
Perciò
il problema stava nel trovare
il metodo
migliore, con la scienza.
"… Se metto un kilo d'oro in un
bacile,
e poi riempio
il vaso alla bocca,
messoci invece del
metallo vile
sposto più acqua, e
il vaso mi trabocca…
Sarebbe
una gran bella soluzione,
senonché, come levo
l'oro puro?
Quando
procedo alla sostituzione
l'acqua
trabocca, poco ma sicuro.
Pare
facile, detto a parole,
ma in pratica,
però, non si può fare…
al diavolo, con
queste bagnarole…
Che
caldo! Vado a farmi un bagno a mare!".
In
fondo è giusto, il caro Archimede
non aveva bisogno
di una scusa,
era d'Estate e,
sai come succede,
faceva molto caldo a
Siracusa.
"Al diavolo il problema! Che
frescura
qui sulla
spiaggia, quando c'è la brezza,
placida è l'onda,
bella è la natura,
entrando in mare, poi,
che leggerezza…
…
non ci avevo mai fatto caso, è vero…
…
come se fossi dimagrito almeno…
…
il mio corpo s'è fatto più leggero…
…
quanta più acqua sposto, peso meno…
Interessante…
ma, per altro verso,
s'è giusta la
teoria, così funziona
per ogni altro
corpo, quando è immerso,
me stesso, uno
più grasso, e… la corona!"
Uscì
dall'acqua con la soluzione,
e corse tutto
nudo e bagnato
a dare la
notizia a Gerone,
"Eureka!"
urlando (in Greco: "L'ho trovato!").
Di
certo fu felice il dittatore,
pesando la corona
nella vasca
(ne fu felice
meno il truffatore,
quello che s'era
messo l'oro in tasca).
Vi
narro adesso in breve un altro evento
che avvenne in
altri tempi e in altra terra.
L'epoca:
circa il mille e settecento,
il luogo:
Europa, il Regno d'Inghilterra.
Uno
scienziato dall'ingegno fino
studiava il moto dei
pianeti in cielo,
ed un giorno
d'autunno, nel giardino,
si mise a
cogitare sotto un melo.
"Una forza li regge e li sostiene
nell'orbita, che è
come una rotaia.
questa forza, però,
da dove viene?
C'è
solo il vuoto, là nel cielo… Ahia!
Pomo
d'Adamo, che tu sia dannato!
m'hai preso
proprio in testa, ma che male!
Non
potevi cadere un po' di lato
invece
di cadere in verticale,
oh tu, malnata
figlia della serra?
…
In verticale, ho detto che è cascata…
In
basso… verso… il centro della Terra.
Però la mia
capoccia l'ha fermata.
M'ha fatto male,
perché il peso sale
man man che aumenta la velocità,
rimanendo la massa tale
e quale…
ed in Latino, il
peso è… Gravità".
Per
quella fortunata coincidenza
di quella mela
che gli cadde in testa
fu fatto un
grande balzo nella Scienza,
sì, per la
Scienza fu una grande festa.
Diversamente
assai poteva andare
se Newton fosse
stato un po' più sciocco,
o se si fosse
messo a cogitare
a Cuba, sotto
un albero di cocco…
|