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Finora ho scritto solo i primi sei articoli.

Gli altri verranno a tempo debito…

 

Il Due Giugno

(La Costituzione Italiana in versi)

 

Sulla falsariga (e con la metrica) de "Il Cinque Maggio" di A. Manzon)

 

 

I PRINCIPI FONDAMENTALI

(articoli 1-12)

                           

 

 

L'Italia è una repubblica            

fondata sul lavoro,

che cosa ciò significhi

lo sanno solo loro,

i Padri che lo scrissero,

il dì che la fondar.

                            

art.  1

 

I dì passaron rapidi,

ed oggi non è ieri,

la nostra Patria celebre

è piena di stanieri,

che noi, da democratici

facciamo lavorar.

                            

 

 

Più avanti, nel paragrafo

che abbiamo sottomano,

ci dice poi l'articolo,

che il Popolo Sovrano,

esercita nei limiti

la sua sovranità.

 

 

Che cosa ciò significhi

non l'ho capito ancora:

da che siamo repubblica,

non regno (alla buon'ora)

e il re cacciammo all'estero,

siam tutti…maestà?

 

 

Poi, nel secondo articolo,

già la Costituzione

dell'Uom, degli inviolabili

diritti fa menzione

sia esso l'uomo singolo

o l'uomo in società.

art.  2

 

La legge non si limita

a dar questi diritti

e dice in forma esplicita

(che non si faccia i dritti)

che rispettare è d'obbligo

la solidarietà.

 

 

Ho riprovato a leggere

la frase lentamente,

tre volte, diedi, dodici,

senza capirci niente:

insomma, siamo singoli,

o personalità?

 

 

Passiamo al terzo articolo,        

nel quale 'sì si legge

che tutti uguali restano

di fronte a questa legge

anche se si disinguono

in altre qualità.

art.  3

 

Insomma, anche a prescindere

dall'esser uomo o donna,

dal ton dell'epidermide,

se credi alla Madonna

o all'àllah di Muhàmmad

hai pari dignità.

 

 

La stessa legge è valida

Se parli da straniero

e se, quanto a politica,

hai un proprio tuo pensiero,

se sei sposato o singolo,

pezzente o gran pascià.

 

 

 

In pratica significa:

se ti comporti male

(e se quelli ti beccano)

finisci in tribunale.

Ricordi Tangentopoli?

Ti serva da lezion!

 

 

Siam giunti al quarto articolo,   

che parla del lavoro,

che posson tutti scegliere

come gli pare a loro,

per questo la Repubblica,

ne crea la condizion.

art.  4

 

Però il lavoro è un obbligo,

non è solo un diritto,

e al fin che la Repubblica

ne tragga del profitto

ognuno deve svolgere…

qualcosa deve far.

 

 

Ma se possiedi un gruzzolo,

e stai senza far niente,

in base a quest'articolo

sei, insomma, un delinquente,

a men che definiscano

"Panciolle è un… lavorar!"

 

 

Ci parla il quinto articolo,         

d'autonomia locale.

Ciò non vuol dir promuovere

lo stato federale,

benché il Lombardo-Veneto

così vorrebbe far.

art.  5

 

Dall'Alpi a Capo Passero,

Dal Flumendosa al Reno,

l'Italia, la Repubblica

l'Avìto Suolo ameno,

è una, indivisibile,

e non si può spaccar.

 

 

 

Arriva il sesto articolo,              

che in breve, per davvero,

tutela i gruppi etnici

che parlano… straniero.

Si cita la linguistica,

ma un dubbio qui m'assal...

art.  6

 

… io penso che l'articolo

è scritto a bella posta,

soltanto per risolvere

e dare una risposta

al fatto che 'sto popolo

non parla affatto ugual,

 

 

infatti non specifica,

non dice proprio niente,

che cosa sia il vernacolo,

se lingua indipendente,

o un modo per esprimere

la tua italianità.

 

 

E quindi pure un Veneto,

rivolto a un Siciliano,

lo può mandare al diavolo

parlandogli in toscano

(salvo, poi, a gambe darsela

a gran velocità).