Preghiere |
תפילות
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מילים: חנה
סנש
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Parole: Hannah Senesh |
לחן: דוד
זהבי |
Musica: David Zaavi |
אלי,
[אלי,] שלא יגמר
לעולם החול
והים. רִשרוש
של המים, בְרק-השמים, תפילת-האדם |
Oh Dio, Buon
Dio, fa che non finisca giammai la sabbia
del mare, il suo
sciabordare, il lampo,
il tuonare, il nostro
pregar. |
ילדי
האלהים
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Figli di Dio[1]
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מילים:
דוד ד'אור,
(איטלקית:
דניאל שלו)
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Parole: David De’or,
(Italiano: Daniel Shalev) |
לחן:
דוד ד'אור, אלון
אולארצ'יק
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Musica: David De’or, Allon Olearcik |
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Gloria
al Signore, Allelujà,
allelujà, Tu ci
dai l’amore, Allelujà,
allelujà |
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הללויה... הללו
מי שבחר
באהבה הללו
ברגש
ובמחשבה הללויה... נישא
תפילה
הללויה. הללו
את כל הטוב
שבחיים הללו
מתוך הלב
ובמילים הללויה... נישא
תפילה
הללויה. |
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עננו
ושמע קולנו שמע
קולם שילדיך
התועים אנא
למדנו ופקח
עינינו לדעת
כי אחים
אנחנו עד כמה
קרובים אנחנו תן לנו
לגעת בתקווה |
Ascolta,
a Te è rivolta questa
voce degli erranti figli Tuoi. Facci
imparare, Facci vedere, sapere
che fratelli siamo, che
così vicini stiamo, la
Speranza Facci ritrovar. |
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הללויה... |
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מילים:
ישעיהו מ"א
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Parole: Isaia 41,19 |
לחן: דוב
זלצר |
Musica: Dov Zeltzer |
אתן
במדבר נטע
ארז שִטה
והדס ועץ
שָמן אשים
בערבה ברוש [אשים
בערבה ברוש |
Porrò nel
deserto un bel cedro, l’acacia
col mirto e l’ulivo. Cipressi
là pianterò, cipressi
là pianterò. |
אתן
במדבר נטע
ארז שִטה
והדס ועץ
שָמן אשים
בערבה ברוש ברוש]
תִדהר
ותאשור יחדיו. |
Porrò nel
deserto un bel cedro, l’acacia
col mirto e l’ulivo. Cipressi
là pianterò, Pini[2] e Bossi nella prateria[3]. |
מילים:
מרדכי בזק (מן
התפילות) |
Parole: Mordechai Bazak (Preghiera)[4] |
לחן: עממי |
Musica: Popolare |
בביצוע
להקת פיקוד
הדרום (גרסה
של נעומי שמר)
Esecuzione della Lahakat Pikud Hadarom (versione di Neomi Shemer)
מעוז צור
ישועתי לך נאה
לשבח. תיכון
בית תפילתי, ושם
תודה נזבח. |
Roccaforte, Redentor, con questo canto Ti loderò. Sacrifici sull’Altar nel Santuario dedicherò. |
לעת
תכין
מטבֵּחַ מצר
המנבח, אז
אגמור בשיר
מזמור חנוכת
המזבח. |
Sacrificheremo per
scacciare lo stranier di qua. Loderemo
il Signor e vivremo
in Libertà |
מילים:
מן התפילות
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Parole: Preghiera |
לחן:
עממי/עוזי
חיטמן
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Musica: popolare/ Uzi
Chitman |
אדון
עולם אשר מלך בטרם
כל יציר נברא וכן
עשה בחפצו כל אזאי
מלך שמו נקרא. |
Signor del
mondo, che Regnò prima che tutto ‘sì Creò. Come Gli Piacque tutto Fé e da quel giorno è detto il Re. |
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ואחרי
כִּכְלות
הכל לבדו
ימלֹך נורא והיא
היה והוא הוה והוא
יהיה בתפארה. |
Poi, quando tutto finirà, Tremendo, Solo, Regnerà. E’ sempre Stato, sempre E’ e sempre, in Gloria, Lui Sarà. |
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והוא
אלי וחי
גואלי, וצור
חֶבלי בעת
צרה
והוא
נִסי
וּמָנוֹס לי מְנַת
כוֹסי ביום
אֶקְרָא. |
Dio, della vita il Salvator, il mio Rifugio, nel dolor, la rocca, dove fuggirò ed il Bicchier da cui berrò. |
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מילים: ס. פרנצ'סקו מאסיסי,
עוזי חיטמן,
דניאל שלו
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Parole: S. Francesco da Assisi,
Uzi Chitmann, Daniel Shalev |
לחן: ס. קיומידיזיס
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Musica: S. Kiomanidisis |
שיר
מקורי (יווני)
בביצוע
דאלראס
Canzone originale (greca)
esecuzione di Dalaras
Il
Cantico delle Creature di S. Francesco d'Assisi
תודה
על כל מה
שבראת,
תודה
על מה שלי נתת על
אור עניים, חבר
או שנים, על מה
שיש לי בעולם. על
שיר קולח ולב
סולח, שבזכותם אני קים. |
Laudato il Creatore, laudato il Mio Signore, per sóra luna e per le stelle ‘che l’Ha Create claríte et belle. Per sóra acqua, per frate foco, e per quel poco che ancora ho. |
תודה
על כל מה
שבראת,
תודה
על מה שלי נתת על
צחוק של ילד ושמי
התחלת על אדמה
– ובית חם. פינה
לשבת אשה
אוהבת שבזכותם אני
קים. |
Ringrazio per il Creato, Ringrazio Chi m’ha Donato due mura, un tetto, due sedie un letto, un angoletto per star con lei, con la mia fata, la donna amata, che per la vita amerò. |
תודה
על כל מה שבראת,
תודה
על מה שלי נתת על
יום של אושר, תמימות
ויושר, על
יום עצוב שנעלם. תשואות
– אלפַים וכפים שבזכותם אני
קים. |
Ringrazio il Creatore, Ringrazio per tanto amore, per una figlia, una famiglia, per tante miglia da fare ancor. Un emozione, l’ispirazione, questa canzone che vien dal cuor. |
שיר
המעלות
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Salmo
al Signore[5]
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מילים:
תהלים קכו
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Parole: Salmi, 126 |
לחן: חנן
יובל/שונים |
Musica: Hanan Yovel
/Vari |
שיר
המעלות בשוב
ה' את-שיבת
ציון היינו
כחלמים. אז
ימלא שחוק
פינו ולשוננו
רִנה. |
Salmo al
Signore. Dio ci fe’ tornare, tornare a
Sion[6], ci parve di sognar. La nostra bocca
si riempì di gioia, la nostra
lingua di felicità. |
אז
יאמְרו
בגוים הגדיל
ה' לעשות
עם-אלה הגדיל
ה' לעשות
עִמנו היינו
שמחים. |
E così dissero le genti “Che
grandi cose fece il Signor!”. Che grandi cose fece Dio per noi e noi avemmo ragione di gioir. |
שובה
ה' את שבִותנו כאפיקים
בנגב. הזרעים
בדמעה ברִנה
יקצורו. |
Faccia tornare i nostri prigionieri[7] come torrenti[8] là nel
Meridion. Perché chi oggi semina piangendo, sorridendo certo mieterà. |
הלוך
ילך ובכה נשא
משך-הזרע בא יבא
ברִנה נשא
אלֻמתיו. |
‘Sì piangendo va l’agricoltore, sparge il seme e non sa che sarà, ma dal suo campo viene il mietitore, coi covoni
in braccio e sorriderà. |
Quando verrà il Messia |
כשהוא
יבוא המשיח |
Parole: Dan Almagor Musica: Gilbert Bécaud Italiano: Daniel Haviv |
מילים: דן
אלמגור לחן: ז'ילבר
בקו נוסח
איטלקי:
דניאל חביב |
Esecuzione dei Hagashash Hahiver
Quando verrà il
Messia il suo asinel qui passerà e come l’usignolo canterà: |
כשהוא יבוא
המשיח |
Quando verrà il
Messia quando verrà il
Messia guerra mai più solo virtù solo noi a tu per
tu. |
כשהוא יבוא
המשיח |
Quando verrà il
Messia quando verrà il
Messia non più semafori né segnalimiti né polizia
stradal. |
כשהוא יבוא
המשיח |
Quando verrà il
Messia quando verrà il
Messia allor tutti i
morti saranno risorti ...ma dove
abiteran? |
כשהוא יבוא
המשיח |
quando verrà il
Messia a noi segugi lui verrà e ci domanderà: “...pensavo...
posso avere un autografo?” “Ah… ma certo, a te di sicuro…” “non per me... per
l’asino...” |
כשהוא יבוא
המשיח |
Quando verrà il
Messia quando verrà il
Messia non piu uscite ma solo entrate non più governi né più confini non più la naia solo la gioia non più peccati non più dannati né sefarditi né ashkenaziti né mendicanti né ricchi briganti salvo sarà Israel. |
כשהוא יבוא
המשיח |
התקוה
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Hatikva[9]
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מילים: נ. ה.
אימבר
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Parole: N. H. Imber |
לחן: מתוך
הולטאבה -
סמטאנה |
Musica: dalla Vltava di Smetana |
La Vltava
(Moldava) di Smetana
כל עוד
בלבב פנימה נפש
יהודי הומיה. ולפאתי
מזרח קדימה עין
לציון צופיה - |
Finché dentro il cuore, in profondità, l’Anima Ebrea ci sussurrerà e alle porte d’Est, là dove sorge il
sol un occhio guarda al monte di Sion, |
עוד לא
אבדה תקותנו, התקוה
בת שנות
אלפים. להיות
עם חפשי
בארצנו, ארץ
ציון
וירושלים. |
non è
persa la Speranza, speranza
già bimillenne, d’esser un
popol libero in terra di Sion,
Gerusalemme. |
La canzone è stata composta in
Ebraico. Durante la cerimonia tenutasi in Piazza S. Pietro in Roma, il
16/10/1998, in occasione del ventennio del Pontificato di Giovanni Paolo II, David De’or ha cantato questa versione, parte in Ebraico e parte
in Italiano, scritto appositamente per l’occasione. Il testo della canzone
eseguita è in grassetto.
[2] Gli utimi due alberi menzionati nel testo
ebraico, tiddhar e tashur,
non sono stati identificati esattamente. Il tiddhar era
un albero a foglie aghiformi, probabilmente
una conifera simile al pino od al cipresso, mentre il tashur
era un albero che dava legno da
costruzione, ma quasi certamente non si
tratta del bosso.
[3] In ebraico Aravà.
Indica una zona pianeggiante
semidesertica, priva di
vegetazione alta. In particolare la piana tra il Mar Morto ed il Mar Rosso. Il termine viene usato
anche per indicare la steppa russa e la prateria americana. Da notare che nel passo tutte le piante,
tranne il mirto, sono alberi di alto fusto.
[4] Vedi anche: Salmi 31, 3
[5] In Ebraico “Shir hama’alot”.
Dato ai Salmi 120-134, dalle prime due parole del Salmo.
Il termine ma’alot, proveniente dalla radice del verbo salire, è
discusso. Secondo la versione più accettata le ma’alot
erano i gradini della scalinata del Santuario, dove i Leviti innalzavano
canti di gloria, oppure i pellegrini che salivano al Santuario cantando.
Il ritorno a Sion, motivo
cardinale del Sionismo, ha fatto sì che questo salmo fosse proposto come inno
nazionale israeliano, ma si
decise altrimenti a causa del nome di Dio, contenuto nel brano nella forma
pronunciata solo nelle preghiere e nella lettura
dei Testi Sacri.
[7] Il significato del
termine ebraico è discusso.
[8] In Ebraico “afikìm ba-Neghev” . L’afìk è propriamente il letto del corso d’acqua. Nel deserto
del Neghev, che occupa il Meridione di Israele, è secco per quasi
tutto l’anno tranne quando, in seguito alle piogge invernali, letteramente “torrenziali”,
si riempie d’acqua alluvionale in modo improvviso e dirompente, che travolge
ogni ostacolo. Questa lunga spiegazione
basta a chiarire come qualunque traduzione non può mai rendere il vero senso
del testo origionale. In questo caso solo chi è stato testimone oculare
di un alluvione può cogliere la potenza del verso.