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GENERAZIONI:

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 Quelli eran giorni…

 

GENERAZIONI

 

 

 

Scaricabarile

 

La Storia è un po' una corsa alla staffetta

o - forse meglio - a scaricabarile.

A volte viene corsa senza fretta,

a volte con un ritmo assai febbrile,

 

ma, come disse un tempo Salomone,

sotto il sole non c'è nulla di nuovo:

quando finisce una generazione,

ce n'è un'altra già pronta dentro l'uovo.

 

Ogni generazione quindi nasce

in una realtà già esistente

da prima ancora che lei fosse in fasce,

creata nel passato, e che al presente

 

può essere piuttosto inadeguata,

ai suoi bisogni, e – poco ma sicuro-

non andrà bene a quella ancor non nata,

a chi verrà in un prossimo futuro.

 

Ogni generazione ha i suoi problemi,

e molti li risolve, ma la gente

agisce spesso in base a certi schemi

che a volte non aiutano per niente

 

a risolver problemi molto antichi

a risolvere un problema nuovo:

"Son più buone le cocce, oppure i fichi?

È nata prima la gallina o l'uovo?".

 

È chiaro che non c'è risposta giusta

alle domande idioti che vi ho fatto:

dipende dalla frutta che vi gusta

e se c'era anche un gallo, o solo il gatto.

 

Quello che per il nonno andava bene,

perché non conosceva un altro mondo,

forse al papà ha causato molte pene

e per il figlio è stato il finimondo.

 

Quello che il nonno non osò pensare,

il papà lo pensò liberamente,

ma stette zitto e non osò parlare.

Il figlio ne parlò, e non fece niente.

 

Chi fece tutto, infine, fu il nipote,

non pensandoci manco un pochettino

e quindi, quando giunse, il pronipote 

si ritrovò di nuovo col casino,

 

perché ogni rogna vecchia, ormai risolta,

diede la vita ad un problema nuovo.

Allora, ve lo chiedo un'alta volta:

È nata prima la gallina o l'uovo?

 

 

Esaminiamo adesso tre questioni

che cercheranno di spiegare un poco

che la "Storia delle Generazioni"

in fondo non è altro che un gran gioco,

 

un gioco, appunto, a scaricabarile:

"I peccati dei Padri – è stato detto –

(non prendetemi per un baciapile)

ricadono sui figli", ed il difetto

 

è che quelli di figli, a loro volta,

ricadono su chi non è ancor nato,

'ché quando la frittata si rivolta

si frigge ancora, ma… dall'altro lato.

 

La prima storia, ordunqe, cari miei,

è quella triste storia della guerra

che fecero i popoli Europei

per secoli, tra loro, sulla Terra.

 

Per secoli Spagnoli, Crucchi, Inglesi,

Francesi, Baschi, Svizzeri, Italiani,

Polacchi, Russi, Turchi e Portoghesi

fecero a gara per menar le mani,

 

finché, dopo le due Guerre Mondiali,

capirono di colpo finalmente

d'essere in fondo tutti quasi uguali,

e che ammazzarsi, no, non serve a niente.

 

Mio nonno, certamente già pensò

all'Epoca Futura della Pace,

ma fece la sua guerra, e non parlò,

credendo ancora che chi è saggio tace.

 

Mio padre ne parlò liberamente

appena gli fu data l'occasione,

parlò, parlò, ma non ne fece niente,

e dopo lui, la mia generazione

 

(di cui vi parlerò più in là nel canto),

con le guerre la fece ormai finita:

"Siamo diversi, sì, ma mica tanto,

facciamo insieme quest'Europa Unita!".

 

 

La seconda questione, in apparenza

è molto più simpatica: L'Amore,

quello Libero, il frutto di una scienza

che nacque quando un noto professore

 

inventò quella "pillola agli ormoni"

che permise di fare a tutte il sesso

non soltanto nei giorni "meno buoni",

ma pure in quelli "buoni", pure adesso.

 

Non che la gente prima fosse casta,

ma fornicare troppo era un azzardo,

perché, ad usare troppo una… cert'asta,

si rischiava di fare un bel… bastardo.

 

Tra l'altro c'era il rischio, nel passato,

di beccarsi una brutta malattia:

il Mal Francese, di cui ho già parlato.

Già ai tempi di mio padre, tuttavia,

 

non si temeva più 'sto Mal Francese

grazie ai progressi della medicina,

da quando Fleming, lo scienziato inglese,

scoprì per caso la penicillina.

 

E così, questa mia generazione,

fece l'amore in tutti i colori,

in ogni tipo di combinazione:

lui con lei, lui con lui, ed in tutti i …fori.

 

A noi giovani (s'era nei Sessanta),

non ci passava manco per la mente

quello che accadde all'alba degli Ottanta,

quando tutto crollò improvvisamente,

 

quando un virus, purtroppo assai letale,

si diffuse, all'inizio tra i drogati

e la comunità omosessuale:

Libero Amore? C'eravam sbagliati.

 

I nostri figli adesso stanno attenti

a far l'amore con gli sconosciuti,

prendendo sempre dei provvedimenti

per evitar contagi non voluti.

 

 

La terza storia è appena cominciata,

Il suo titolo è: Salvar la Terra

evitando di fare la frittata,

e controllando quell'Effetto Serra

 

di cui i miei figli parlano parecchio,

ma, di concreto, fanno poco o niente.

Qui v'avverto - e ascoltate questo vecchio -

a voi vi toccherà direttamente.

 

Il buco nell'ozono, gli uragani,

son segnali d'allarme molto chiari:

"Il tempo è ormai scaduto, cari Umani,

tra poco sarà troppo tardi - cari!".

 

E quindi voi, miei cari, son sicuro,

voi prenderete dei provvedimenti,

ma quando lo farete, nel futuro

vi consiglio di starci un po' più attenti,

 

ascoltate, 'sto nonno, voi nipoti:

guardate più lontano, se bisogna,

per non lasciare dopo ai pronipoti

- ai vostri figli - qualche nuova rogna.

 

 

 

 

 

 

Quelli eran giorni…

 

La storia della mia generazione,

per voi nipoti quella dei nonni,

si spiega meglio messa in relazione

con quella prima, quella dei bisnonni,

 

che vissero da giovani la Guerra.

Usciti dall'inferno ancora indenni,

si misero a ripopolar la Terra

all'età giusta, quella dei ventenni.

 

Dunque i bisnonni, cari nipotini,

una volta ripresi dallo shock,

si sposarono, fecero bambini,

e li crebbero in base al dottor Spock.

 

La sua pedagogia diceva questo:

"Mamma e Papà, sappiate che il neonato

incomincia a pensare molto presto

ed affinché diventi sviluppato,

 

senza complessi, e pure intelligente,

non soltanto lasciatelo pensare,

ma pure agire assai liberamente:

fategli fare quello che gli pare".

 

Il caso volle che la sua lezione

si diffuse veloce per la Terra

e piacque molto alla generazione

che era appena uscita dalla guerra.

 

Mamma e Papà, che avevano subìto

da bambini la forza del potere

autoritario imposto dal Partito,

o dal Governo, dove il tacere

 

era una sacrosanta condizione,

avevan visto quello che succede

quando a pensar per te c'è la Nazione

e quando presti ai Capi troppa fede.

 

Siccome gli fu imposto, da bambini

di chiudere la bocca su ogni cosa

passarono alla storia, nipotini,

come Generazione Silenziosa.

 

Giovani coppie, uscite dall'inferno,

fecero soldi lavorando duro,

sperando nel frattempo che il Governo

sapesse lui gestire il futuro,

 

ma pensavan dei Capi d'altro canto:

"Lasciamoli giocare, se gli piace,

alla guerra, finch'è Fredda, ed intanto

prepariamoci all'Era della Pace".

 

E fu così, che 'sta generazione,

senza chiasso, nel piccolo, in famiglia,

s'accinse ad insegnare la lezione,

'sì dicendo ogni giorno a figlio e figlia:

 

"La guerra è il peggior di tutti i mali,

mettete l'esperienza nostra a frutto,

ragionate, non siate animali,

diffidate dei Capi, soprattutto".

 

Con questa liberale educazione

si rischia a volte di esagerare

ed, andando più in là dell'intenzione,

si viene spinti, invece di guidare,

 

'ché, se prende il comando il moccioso,

e vuole caramelle e non la pasta,

mi sa che un bel ceffone doloroso

lo educa assai meglio, e non ci guasta.

 

Così crescemmo, un po' come una pianta,

ed accogliemmo, già da adolescenti,

l'arrivo dei famosi Anni Sessanta,

un decennio di grandi avvenimenti.

 

Primo, la fine del Colonialismo,

l'indipendenza dell'Africa Nera,

e poi una forma di capitalismo

verso il Futuro, la "Nuova Frontiera",

 

proposta da quel nuovo Presidente,

un giovanotto sulla quarantina,

un bel fusto gioviale e sorridente,

che svegliandosi un giorno, una mattina,

 

disse al popolo degli Stati Uniti:

"Miei cari, se ci assiste la Fortuna,

dieci anni non saranno ancor finiti

che arriverà l'America alla Luna".

 

Però la Russia, non pagando il dazio,

nell'Aprile dell'anno '61

spediva il primo uomo nello spazio,

e lui, per pareggiar lo zero a uno,

 

(la stessa settimana, bada bene)

tentò di rovesciare Fidel Castro,

però fece le cose così bene

che l'invasione, invece, fu un disastro.

 

Due a zero per la Russia, un grosso smacco

che Kennedy riuscì a pareggiare

l'anno seguente, quando andò all'attacco

costringendo la Russia a ritirare

 

i missili da Cuba in furia e fretta.

Insomma, il suo programma progressista

non includeva, guarda che disdetta,

il disgelo col Blocco Comunista.

 

Di fatto, il Presidente era convinto

che l'Occidente ed il Capitalismo

avrebbero alla fine certo vinto

quella partita contro il Comunismo,

 

e fu così che fu, che un bel mattino,

lui dichiarò la guerra, cosa vuoi,

non a Mosca, all'Avana, od a Pechino

ma al Viet-Nam del Nord (leggi: Hanoi).

 

Lui nel '63 fu assassinato

e Johnson dopo lui, da successore,

mangiò quel che era stato cucinato,

di buona voglia, o forse a malincuore.

 

I giovani, però non eran fessi,

glielo dissero in faccia chiaro e tondo:

"è tutta una questione di interessi,

non c'entra un cazzo qui salvare il mondo.

 

Che t'è successo, da mattina sera,

tutti i programmi sono andati a monte?

D'improvviso la tua Nuova Frontiera

è diventata adesso un nuovo fronte?

 

Mio caro Presidente, vacci tu

a far la guerra al Generale Giap

(quello che aveva vinto a Dien Bien Phu)!".

Era nata la "Generation Gap",

 

la Differenza di Generazione:

i giovani, educati in base a Spock

avevano imparato la lezione

fin troppo bene, e certo fu uno shock

 

per i maestri, i cari genitori,

che avevano nei Capi ancora fede.

A bocca aperta (e con la lingua fuori)

furono presi tutti in contropiede.

 

Invece di tagliarsi i capelli

a spazzola, da bravi e con le buone,

i ragazzi si fecero più belli

con la pettinatura "alla Sansone".

 

Il papà, ch'era stato un buon soldato,

restò allibito e, forse anche curioso,

chiese al figlio ribelle e scalmanato:

"Che ti credi di fare, tu, moccioso?

 

Mancare di rispetto alla Nazione

che t'ha donato la Democrazia?

Mi spieghi un po' cos'è questa canzone?

Mi spieghi un po' cos'e questa pazzia?"

 

"Non capisci da solo, genitore?

ma, se vuoi proprio avere la risposta

Eccola qua: vogliamo far l'amore!".

E quando ricevettero per posta

 

la "cartolina" (quella di precetto),

ne fecero un falò alla marijuana,

(le ragazze bruciando il reggipetto

e le mutande - sotto la sottana).

         

I giovani, a cui, alla fin dei conti,

si chiedeva sacrificar la vita,

gli fecero: "Che n'è di quei racconti

d'un Era che la guerra è ormai finita?

 

Erano solo fiabe da bambini,

favole non adatte ai grandi?

adesso son cresciuto, e che combini?

Mi chiedi di scordarle, e mi comandi

 

d'andare ad ammazzare quella gente

in nome della Patria, da soldato?

Quei Gialli a me non m'hanno fatto niente,

vacci tu, a… morire ammazzato,

 

e non narrarmi, quasi un bimbo fossi,

'sta storia della caccia alla strega.

Se i Gialli voglion vivere da Rossi

a casa loro, a me che me ne frega?"

 

 

 

Ordunque, questa mia generazione,

che fece nei Sessanta un gran casino

ne aveva certamente una ragione,

ma cinquant'anni dopo, un nipotino

 

osserverà: "I ragazzi americani

non volevano andare a far la guerra,

ma nessuno spediva gli Italiani

o i Francesi a combatter per la Terra.

 

Perché accaddero allora le sommosse,

Parigi, Dani il Rosso, il Sessantotto,

l'Autunno Caldo, le Brigate Rosse,

insomma, anche in Europa, quel casotto?".

 

La domanda è di certo pertinente,

ma è difficile dare una risposta,

forse ce n'è più d'una certamente

(e qualcuna inventata a bella posta).

 

C'è chi dice che la "Rivoluzione

Studentesca" fu un po' un modo di fare,

una moda, se vuoi, un'emulazione

dei ragazzi più grandi d'Oltremare.

 

Se c'è del vero in questo, devo dire

che, dopo tanti anni, certa gente

cerca di limitare e definire

cose di cui non ha capito niente.

 

Io c'ero. All'età giusta, e la memoria

s'è arrugginita forse un pochettino,

ma ho visto dal di dentro quella Storia,

son stato parte attiva del casino,

 

e credo, ripensando alla questione,

che quello che facemmo, bene o male,

fu solo un cambio di generazione,

un "cambio della guardia" naturale.

 

A quanto pare, quello che succede

in Natura (così di prima vista),

è che se avvien che quella che precede

è una generazione conformista,

 

una di quelle che non fa "cagnara",

che evita le rogne, una "Silente",

ne segue invece una "Casinara"

che manda all'aria l'ordine esistente.

 

Il casino risolve, venga detto,

alla maniera di Alessandro Magno,

i vecchi nodi, con un taglio netto,

i problemi che stavano in ristagno,

 

ma, creandone nuovi differenti,

lascia le rogne ai figli, che saranno

di nuovo conformisti, più prudenti,

e proveranno a limitare il danno

 

fatto dai padri rivoluzionari,

(andati nel frattempo in pensione),

ma non ci riusciranno e voi, miei cari,

voi rifarete la rivoluzione...

 

 

 

 

 

 

Segue: IL FUTURO

 

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